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Il nuovo Decreto Flussi 2023/25: 450mila ingressi, badanti e novità sulle quote

Fonti: https://www.leggioggi.it/ e https://www.lavoro.gov.it/

Il DPCM definisce i criteri per la determinazione dei flussi, nell’ambito e al di fuori delle quote, fissa le quote per il triennio e dà disposizioni sulle procedure.

Saranno ammessi in Italia complessivamente 452 mila cittadini stranieri, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, così suddivisi:
a) 136.000 cittadini stranieri per l’anno 2023;
b) 151.000 cittadini stranieri per l’anno 2024;
c) 165.000 cittadini stranieri per l’anno 2025.

Per le quote del 2023, potranno essere inviate:

  • dal 2 dicembre, per i lavoratori subordinati non stagionali di Paesi che hanno accordi di cooperazione con l’Italia;
  • dal 4 dicembre per gli altri lavoratori subordinati non stagionali;
  • dal 12 dicembre per i lavoratori stagionali.

Il DPCM distribuisce queste quote tra settori, tipologie di lavoro e di lavoratori indicando, inoltre, il calendario delle domande da parte dei datori di lavoro.

“Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-20025”. Il provvedimento aveva visto l’ok del Consiglio dei ministri lo scorso 6 luglio. Dopo il completamento dell’Iter ora il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 settembre 2023 “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025” è ufficialmente in Gazzetta.

Il documento, al fine di promuovere l’immigrazione legale, incrementa le quote di ingresso in Italia per motivi di lavoro ed estende le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti.

Con riferimento al triennio 2023-2025 il governo prevede complessivamente 452 mila ingressi rispetto ad un fabbisogno rilevato di 833 mila unità.

Nell’ambito delle quote complessive sopra citate sono ammessi in Italia per motivi di lavoro subordinato non stagionale nei settori:

  • Autotrasporto merci per conto terzi;
  • Edilizia;
  • Turistico – alberghiero;
  • Meccanica;
  • Telecomunicazioni;
  • Alimentare;
  • Cantieristica navale;
  • Trasporto passeggeri con autobus;
  • Pesca;
  • Acconciatori;
  • Elettricisti;
  • Idraulici;

e di lavoro autonomo, cittadini stranieri residenti all’estero entro le seguenti quote:

  • 53.450 unità per l’anno 2023, di cui 52.770 per lavoro subordinato e 680 per lavoro autonomo;
  • 61.950 unità per l’anno 2024, di cui 61.250 per lavoro subordinato e 700 per lavoro autonomo;
  • 71.450 unità per l’anno 2025, di cui 70.720 per lavoro subordinato e 730 per lavoro autonomo.

Delle quote complessive riportate all’articolo 5 del DPCM agli ingressi per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico – alberghiero sono riservate le seguenti quote:

  • 82.550 unità per il 2023;
  • 89.050 unità per il 2024;
  • 93.550 unità per il 2025.

Nell’ambito delle quote riservate al lavoro stagionale, per i cittadini dei seguenti Paesi: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia – Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina, è prevista una quota di ingressi pari a 2.000 unità all’anno.

I soggetti in questione devono aver prestato lavoro subordinato stagionale almeno una volta nei 5 anni precedenti. I datori di lavoro, in questi casi, devono presentare richiesta di nulla osta pluriennale per lavoro subordinato stagionale.

Ricordiamo anche che la procedura di domanda di nulla osta relative al Decreto Flussi 2023 è stata semplificata. Come reso noto dal Ministero dell’Interno nella Circolare del 27 febbraio 2023 numero 1212 è stato semplificato il meccanismo di accesso al portale informatico dedicato (ALI).

Non è infatti più necessario fare richiesta di profilazione alla Prefettura e non c’è alcun limite massimo di domande di nulla osta.

Ogni richiedente può presentare una o più domande accedendo con SPID.

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