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Pfizer: un azienda con un passato dubbio

Pfizer, la Big Pharma più multata della storia tra condanne e class action

Certo, è sbagliato essere sospettosi “a prescindere” verso il vaccino Pfizer, ma conoscere il suo passato, è fondamentale anche per capire che alla salute sono purtroppo legati, parametri economici e interessi di altro genere.

Chi è davvero la Pfizer. Controversie e questioni irrisolte

La Pfizer è una società Big Pharma newyorkese fondata nel 1849. La sua fama tocca l’apice nel 1997 quando la rivista Fortune gli dedica la copertina come miglior azienda farmaceutica al mondo.

Famosa per i suoi prodotti come Xanax, Viagra e Advil, l’azienda è anche nota per la scoperta dell’acido citrico (quello utilizzato nella Coca Cola, Pepsi ecc.) e per la produzione di massa di penicillina e Vitamina C.

La sua è una crescita continua e costante che la porta ad essere la seconda azienda farmaceutica al mondo per fatturato nel 2017.
 

Dietro gli ingenti guadagni però si nascondevano pratiche di marketing illegale (come la vendita di prodotti off-label, indicati per curare patologie diverse) e vendita di prodotti “difettosi” estremamente nocivi per la salute.

Così, 20 anni dopo l’incoronazione del Fortune, la Pfizer raggiunge un altro primato, questa volta negativo, diventando nel 2018 la peggior azienda farmaceutica al mondo per i consumatori secondo il Reputation Istitute (società che pubblica rapporti sulla reputazione di aziende, basati su sondaggi tra i consumatori e copertura mediatica).

Cause legali che hanno coinvolto Pfizer

La Pfizer ha affrontato migliaia di cause legali per lesioni e pratiche di vendita illegali.

È diventata famosa per aver ricevuto la pena pecuniaria più salata della storia per un’azienda farmaceutica, oltre 2,3 miliardi di dollari.

Alcune delle cause della Pfizer sono state archiviate, altre sono ancora al vaglio degli inquirenti statunitensi.

Svariate le accuse rivolte alla casa farmaceutica, dal marketing di prodotti off-label alle lesioni alla persona, fino all’omicidio per sperimentazioni illecite sull’uomo.

Di seguito solo alcune delle cause affrontate  dall’azienda:

 

Protonix (Protopranzolo, utilizzato per problemi gastrointestinali)

Nel 2013 l’azienda ha patteggiato 55 milioni di dollari di risarcimento per le pratiche di marketing off-label legate al prodotto, ma la società potrebbe ancora essere oggetto di cause legali per le lesioni renali.

Contro il Prempro sono state aperte ben 10.000 cause da parte di donne a cui era stato prescritto impropriamente il medicinale per curare il cancro al seno. Le cause sono state in gran parte risolte entro il 2012 per circa 1 miliardo di dollari.

Chantix (farmaco utilizzato per trattare la dipendenza da nicotina)

Pfizer ha affrontato circa 3.000 cause per lo Chantix intentate da persone che affermavano di aver sperimentato pensieri suicidi e disturbi psichiatrici dopo aver usato il farmaco.

Anche in questo caso la Pfizer risolto una parte delle cause con un risarcimento di 288 milioni di dollari.

Depo-Testosterone (utilizzato per ipogonadismo, oligozoospermia, impotenza)

Contro il D-T sono state intentate migliaia di cause dovute all’inefficacia di terapie sostituite con il farmaco. 

Molte di queste cause purtroppo sono state archiviate a beneficio della Pfitzer.

Zoloft (prescritto per il trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia nei pazienti adulti ed adolescenti)

L’accusa mossa alla Pfizer da oltre 250 consumatori è quella di aver promosso attivamente l’uso del medicinale alle donne incinte nonostante la conoscenza dei rischi di malformazioni per nascituri.

I casi sono stati in gran parte archiviati nel 2016 per mancanza di prove.

Effexor (prescritto per curare depressione, ansia e attacchi di panico )

Anche in questo caso le accuse mosse dalle vittime dell’Effexor vanno dalle malformazioni dei feti fino ai frequenti pensieri suicidi dei pazienti. Anche in questo caso, nel settembre 2015, le cause contro Effexor sono state archiviate.

I casi Bextra, Geodon, Zyvox e Lyrica e la maxi-multa da $ 2,3 miliardi 

Il gigante farmaceutico Pfizer Inc. ha pagato nel 2009 2,3 miliardi di dollari per il più grande accordo di frode sanitaria nella storia del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

La Pfizer ha accettato di pagare l’ingente somma in seguito alle responsabilità civili e penali derivanti dalla promozione illegale di quattro farmaci: Bextra, un farmaco antinfiammatorio; il Geodon, un farmaco antipsicotico; il Zyvox, un antibiotico; e Lyrica, un farmaco antiepilettico.

L’azienda incaricava i suoi rappresentanti di vendita di trasferire i medicinali ai dottori per patologie diverse da quelle indicate e in dosi superiori a quelle approvate, nonostante i rischi per i pazienti (rischi che hanno portato al ritiro definitivo del Bextra nel 2005).

L’inchiesta è stata possibile grazie alle testimonianze di John Kopchinski, un ex rappresentante di vendita della Pfizer, secondo cui “L’intera cultura di Pfizer è guidata dalle vendite, e se non vendi prodotti off-label, non fai gioco di squadra e subisci mobbing”.

L’indagine fu condotta, tra gli altri, dal procuratore ad interim degli Stati Uniti per il distretto del Massachusetts, Michael K. Loucks, il quale fece emergere altre pratiche inquietanti:”La Pfizer è solita invitare medici alle riunioni dei consulenti, molti in paradisi turistici.

Naturalmente le spese dei partecipanti erano pagate dall’azienda e i medici ricevevano un compenso solo per essere lì “; l’intento era ovviamente quello di spingere i dottori ad aumentare il ventaglio di utilizzo dei propri farmaci, nonostante fosse vietato dalla legge.

Non è tutto, l’azienda si è macchiata di un altro crimine agghiacciante, la sperimentazione illecita sull’uomo di un antibiotico, il Trovan. Questa vicenda è tristemente nota come “Il Contenzioso di Kano”.

Il Contenzioso di Kano

A metà degli anni 90 la Pfizer sperimentò un nuovo antibiotico, il Trovan, che aveva tutte le carte per diventare un farmaco da parecchi milioni di dollari, la sua efficacia era comprovata da 87 studi in 27 paesi diversi. Mancava “solo” un test pediatrico in caso di patologia infettiva acuta come la meningite. Un test impossibile da condurre negli Stati Uniti.

Nel 1996 a Kano, una cittadina nel nord della Nigeria, ci fu un’epidemia di meningite che portò alla morte di 12.000 persone. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lanciò un programma di emergenza e la Pfizer vide in quell’epidemia l’opportunità per effettuare finalmente i test pediatrici.

Aderì al programma dell’OMS proponendo di curare 200 bambini con il Ceftriaxone, il miglior farmaco anti-meningite a quei tempi. Tuttavia solo la metà dei bambini furono curati con il Ceftriaxone mentre agli altri fu somministrato il Trovan per valutare le differenze tra i 2 medicinali.

Tra 100 bambini curati con il Trovan, 5 morirono e molti altri rimasero vittime di cecità, malformazioni e paralisi.

Per i medici della Pfizer fu comunque un buon risultato. L’antibiotico nel 1996 venne commercializzato in Europa solo per gli adulti e, due anni dopo, fu ritirato dal mercato per l’alta tossicità.

Il caso scosse l’opinione pubblica di tutto il mondo nel 2000, quando il Whashington Post pubblicò un inchiesta, durata 11 mesi, dal titolo eloquente “The body hunters” (i cacciatori di corpi), dedicata proprio alla sperimentazione illecita sui bambini nigeriani.

Nella serie di articoli dedicati ai fatti di Kano fece particolare impressione il caso di una bambina di 10 anni il cui nome nelle cartelle cliniche fu sostituito dal numero 6587-0069.

Il contenuto degli articoli di Kano

6587-0069 aveva 10 anni e pesava poco meno di 20 chili. Viveva in Nigeria e nell’aprile 1996 si ammalò di meningite.

Una brutta epidemia imperversava e molte decine di persone morirono in questa frenetica città di polvere d’ambra. In qualche modo la bambina trovò un rifugio: un ospedale da campo dove erano arrivati ​​medici stranieri per dispensare gratuitamente medicinali costosi.

Dietro un cancello assediato da folle sofferenti c’erano due cliniche molto diverse. Una era quella di Medici Senza Frontiere che aveva costruito un ospedale da campo unicamente nel tentativo di salvare vite umane. La seconda era stata creato dai ricercatori della Pfizer Inc. per condurre esperimenti sui bambini.

La bambina vedeva solo camici bianchi. I medici che lavoravano per la Pfizer la presero in cura e prelevarono il liquido spinale, valutarono i sintomi e la registrarono come  paziente n. 0069 presso il sito di test n. 6587 nell’esperimento n. 154-149.

Il primo giorno le somministrarono 56 milligrammi di Trovan.

Il giorno dopo la forza della ragazza si assopì e uno dei suoi occhi si bloccò.

Il terzo giorno morì.

Sulla cartella clinica un’unica riga:

Azione intrapresa: “La dose è rimasta invariata”. Risultato: “Morte”.

Nonostante molteplici azioni legali intraprese negli Stati Uniti e in Nigeria le vittime non sono ancora state risarcite e negli Stati Uniti il dibattimento processuale non ha ancora avuto inizio.

Forse la Pfizer salverà il mondo con il suo vaccino, forse è vero che sarà il più sicuro ma una cosa possiamo dirla: in medicina il fine non giustifica i mezzi, specialmente se “i mezzi” sono esseri umani.

Autore: Antonino Del Giudice

Filantropia

Sin dal 1953 la Pfizer ha creato una fondazione la: Pfizer Foundation, Inc.[345] con scopi filantropici ed umanitari. Questa prevede come finalità primarie un programma di:

  • assistenza ai pazienti USA (U.S. Patient Assistance Programs)
  • educazione alla salute dei farmaci (Medicine Safety Education)
  • controllo dei cambiamenti climatici (Energy and Climate Change)
  • rapporti dei propri comportamenti responsabili (Corporate Responsibility Report)
  • filantropico e educazionale (Anti-Infectives Timeline)

Nella dichiarazione di intenti della fondazione leggiamo: Siamo continuamente pronti a rivedere e migliorare i nostri sforzi nel ridurre il nostro impatto sull’ambiente, sosteniamo nei luoghi di lavoro la diversità e l’accettazione di essa, pratichiamo pratiche di business responsabile, e sosteniamo i più alti standard etici in tutte le attività, dalla ricerca e sviluppo alle vendite e al marketing. Stiamo costruendo partenariati nelle comunità di tutto il mondo per rafforzare i sistemi sanitari, migliorare l’accesso ai nostri farmaci, e trovare soluzioni sostenibili alle sfide per la salute di oggi e di domani.[345]

Tra i diversi programmi di salute globale sviluppati da Pfizer abbiamo:
  • Tracoma Il programma ha inizio nel 1998 e consiste nella donazione dell’antibiotico azitromicina, il programma vanta 145 milioni di pazienti trattati e la completa eradicazione della malattia in Marocco.[346]
  • Malaria dal 2009 è in corso un programma di trattamento con un farmaco di ricerca italiana per la terapia della malaria in diversi paesi dell’Africa SubSahariana; e altre ricerche rivolte allo studio dell’associazione azitromicina-clorochina.[347]
  • Tabagismo dal 2007 è in corso un progetto di prevenzione mondiale delle patologie tabacco correlate.[348]
  • HIV/AIDS dal 2001 è in corso un programma di trattamento per HIV/AIDS che coinvolge circa 10.000 pazienti in 27 paesi.[349]
  • HIV/AIDS dal 2000 è iniziato un programma di partnership per il fluconazolo (Diflucan) nei paesi dove l’HIV/AIDS ha una prevalenza superiore all’1%.[350]
In una ricerca del 2007,[351] in parte sponsorizzata dalla stessa Pfizer, si legge che: i partenariati pubblico-privato come esempio id filantropia aziendale permettono di disporre di risorse significative stimolare il miglioramento dei servizi sanitari nei paesi in via di sviluppo.

Negli ultimi anni però, la filantropia aziendale si è spostata verso una filantropia inter-dipendente, con il duplice obiettivo di affrontare i problemi sociali, ma anche promuovere gli interessi strategici della società pe consentire l’espansione delle attività strategiche.[352]

Negli anni passati sono state mosse aspre critiche ai programmi filantropici della Pfizer. Le critiche fanno riferimento ai seguenti fatti:
  1. Nel 2000, la Pfizer Inc e la sua Fondazione hanno donato più di 300 milioni di $ (204,6 milioni di euro) in donazioni di prodotti e contanti in tutto il mondo, diventando così: una delle società più generose degli interi negli Stati Uniti d’America. Va però ricordato che la Pfizer si è rifiutata di tagliare i prezzi dei farmaci nei paesi poveri ed inoltre la Pfizer ha un atteggiamento molto aggressivo nel salvaguardare i propri brevetti e i prezzi dei propri farmaci che diventano fuori dalla portata per innumerevoli persone.
  2. Per la Pfizer le donazioni in beneficenza possono essere etichettate come una mossa di facciata, un modo ideale per rigenerare l’immagine aziendale.
  3. Inoltre, le donazioni in beneficenza sono trascurabili in confronto alla quantità di soldi spesi per altri progetti come i 12 miliardi di $ spesi per la costruzione di un parco commerciale o semplicemente in confronto ai profitti di Pfizer.

In Italia

In Italia la Pfizer collabora con diverse Associazioni no profit, con una serie di iniziative e contributi economici[353].

Il totale dei contributi erogati nel 2009, è stato pari a 428.600,00 di €; con un fatturato della Filiale Italiana della multinazionale che è stato, nello stesso periodo, di 1.429.463.000,00 € (Fonte: Centro Studi Economico e Finanziario ESG 89).[354]

Allegati: 

Vicende giudiziarie

Sono diversi i casi di Disease-mongering cui la Pfizer è stata coinvolta negli anni.[204][205][206]

La Pfizer negli anni è stata oggetto di una serie di vicende giudiziarie negli USA a seguito di comportamenti illegali. In particolare dal 1999 al 2006 sono stati 6 i casi giudiziari in cui la Pfizer si è dovuta difendere da diverse tipi di accuse.[207] 

Questi casi hanno comportato per la Pfizer un risarcimento in indennizzi pari ad un totale di 2890100000 $, di cui 715,4 milioni riguardano contratti del Governo Federale USA.[208]

Va detto però che Pfizer, a proposito delle multe pagate per gli usi off-label dei suoi farmaci, ha comunque ottenuto un vantaggio economico avendo venduto molte più confezioni dei suoi farmaci nelle indicazioni non approvate rispetto a quelle approvate, con un ampio margine di profitto rispetto alle multe pagate. Infatti, con il Neurontin, negli usi off-label, ha realizzato circa 2 miliardi di $.; così come raccontato nel suo libro: Global Pharma (ediz. Rizzoli 2007) da Peter Rost, ex manager di Pfizer.

Articolo di Melanie Newman 2010

In un articolo del 2010 della giornalista scientifica Melanie Newman, riportato dal BMJ,[209] si legge che: il 2 settembre 2009 la Pfizer ha subito la più grande multa mai comminata dal Dipartimento della Giustizia USA[210] ad una azienda farmaceutica; multa pari a 2,3 miliardi di $ per i farmaci: valdecoxibziprasidonelinezolid, e pregabalin che sono stati suggeriti per usi non approvati (off-label); con anche la grave accusa di concussione ai medici, al fine di aumentare maggiormente le vendite di questi farmaci.

Questa pratica è assolutamente illegale e fraudolenta, anche perché il governo USA è costretto a pagare per farmaci inutili ed spesso inefficaci nelle indicazioni off-label.

Il giorno dopo, il New York Times[211] ha sottolineato che $ 2,3 miliardi corrispondono per Pfizer a meno di tre settimane di vendite.

Inaspettatamente viene data la seguente risposta alla domanda: “perché le multe non sono un deterrente sufficiente”?

Il problema sta nel fatto che le multe vengono gestite da Pfizer come un ulteriore costo di business. Inoltre, questo costo è riassorbito nel tempo con progressivi aumenti negli anni del prezzo dei farmaci; finendo quindi per far pagare ai consumatori il prezzo delle multe subite.

Inoltre, la Pfizer ha fatturato circa 180 miliardi con i farmaci oggetto delle indagini federali, l’autrice dell’articolo fa notare che: “Hanno pagato 2,3 miliardi di $, per ottenere 180 miliardi; questo è certamente un buon business plan”.

Per evitare ulteriori sanzioni amministrative la Pfizer ha fatto ammettere ad una sua consociata (Pharmacia) la responsabilità della promozione in off-label del (Valdecoxib) Bestra,[212] lasciando il marchio madre “pulito”, e libero di continuare a lavorare con il governo senza alcun impedimento.[213] In conclusione, la Pfizer non è punibile per questi comportamenti essendo un’azienda molto grande ed essendo molte le persone che usano utilmente i suoi farmaci. Infatti, la possibilità di tagliare posti di lavoro dei dipendenti e togliere farmaci, comunque utili alla popolazione, non è una opzione percorribile per nessun politico.

Una possibile soluzione, però, sembra essere quella di costringere, in caso di abusi, a cedere a società terze indipendenti le aziende coinvolte e/o far cessare la validità del brevetto in modo che il farmaco entri immediatamente in concorrenza con il generico, opzione questa molto temuta dalle aziende.

Alla luce di ciò si comprende il contesto finanziario e il razionale delle azioni commesse da Pfizer nel tempo; e si capisce anche da cosa nasca la spasmodica ricerca di Pfizer di dimensioni aziendali sempre più macroscopiche e dominanti il mercato, con operazioni di merger (fusioni/acquisizioni), ben al di là del ritorno economico ottenuto.[203]

In un altro emblematico caso giudiziario la Pfizer è stata, questa volta, attrice contro la prestigiosa rivista N Engl J Med, causa che aveva come oggetto la richiesta di accesso ai dati riservati della rivista.[214]

Le vicende giudiziarie di Pfizer sono:

Quigley Company, Inc.

La Pfizer ha acquisito nel 1968 la Quigley, produttrice di prodotti isolanti contenenti amianto fino al primi anni 1970.[215] Le vittime della produzione dell’amianto hanno negoziato un accordo di transazione che prevede che Pfizer paghi 430 milioni di dollari all’80 % dei querelanti esistenti.

Sarà inoltre creato un trust di ulteriori 535 milioni di $ che compenserà i futuri ricorrenti e il restante 20% degli attuali con crediti attualmente in corso nei confronti di Pfizer e Quigley. L’accordo di compensazione in totale vale 965 milioni $ dei quali solo 100 milioni di $ provengono da polizze assicurative. Questo accordo transattivo è sottoposto a un giudizio da parte di un giudice della: United States Bankruptcy Judge.

In data 8 settembre 2010 il giudice Stuart M. Bernstein della United States Bankruptcy Judge respinge il piano di Pfizer di alienare le proprie responsabilità, con un indennizzo totale stimato in 900 milioni di dollari, attraverso un piano di riorganizzazione della Quigley. Il giudice ha rifiutato di confermare il piano, perché il denaro sarebbe finito in cinque anni e, inoltre, Pfizer avrebbe agito in “mala fede” nella definizione del piano di riduzione al minimo del danno da esposizione all’amianto e alle conseguenti richieste di danni.[216]

Bjork–Shiley heart valve

La Pfizer ha acquistato la Shiley Inc. nel 1979 quando questa produceva le valvole Convesso/Concave utilizzate nella Bjork–Shiley heart valve. La valvola di Bjork-Shiley è una protesi valvolare meccanica. A partire dal 1971, essa è stata utilizzata per la sostituzione della valvola aortica o mitrale. Essa segna il primo esempio di una valvola con disco ribaltabile utilizzata con successo.

È stata prodotta prima dalla Shiley Inc., più tardi da Pfizer dopo l’acquisto della società. Un modello della valvola di Bjork-Shiley è stata oggetto di una nota causa con un ritiro dal mercato dopo la dimostrazione di problemi di funzionamento che in alcuni casi sono stati anche fatali.[217] Il modello è stato successivamente ritirato dal mercato nel 1986.

Circa 500 persone sono morte per le valvole difettose e nel 1994, il Governo degli Stati Uniti si è pronunciato contro la Pfizer condannandola ad un risarcimento di 200 milioni di $.[218]

Marketing illegale del Bextra e di altri farmaci

Nel settembre 2009,[219] La Pfizer paga 2,3 miliardi di $ chiudendo così le pendenze civili e penali dovute alla commercializzazione illegale di quattro farmaci: ValdecoxibZiprasidoneLinezolid, e Pregabalin. Accusa riguardante l’intenzione di frodare o indurre in errore la classe medica e i consumatori attraverso la promozione di questi farmaci in usi non approvati.[220] Questo crimine federale è stato considerato dall’FBI alla pari di crimini commessi come White Collar Crime (Crimini dei colletti bianchi) da:

La multa pagata da Pfizer è la più alta mai fatta pagare dal Dipartimento della Giustizia USA.[225] Inoltre, 1,3 miliardi di $ sono stati pagati dalla controllata di Pfizer: Pharmacia and Upjohn Company, Inc., colpevole della violazione dei regolamenti della FDA nella promozione del Valdecoxib.[226] La Pfizer ha, però, negato tutte le accuse civili, con l’eccezione del riconoscimento di alcune azioni improprie legate alla promozione del Linezolid.[227]

Marketing illegale del Neurontin

Pfizer[228] ha accettato la propria colpa per aver violato la legge federale dell’FDA e si è impegnata a pagare il governo federale e statale per più di 430 milioni di $ di multe civili e penali così da risolvere le accuse mosse alla Warner-Lambert, che Pfizer ha acquisito nel 2000, per aver illegalmente commercializzato il farmaco antiepilettico Neurontin (gabapentin) tra il 1996 e il 2000.[229] 

Come parte integrante dell’accordo di liquidazione, la Pfizer ha accettato di aderire ad un accordo di Corporate Integrity con il Dipartimento di Salute e Servizi Umani.[230]

Secondo Jef Feeley del Bloomberg Businessweek la Pfizer ha circa 1.000 cause in corso per gli usi connessi alla promozione illegale del Neurontin.[231]

Scientificamente la letteratura scientifica più recente contesta fortemente l’utilità del farmaco nel dolore neuropatico, sottolineando pratiche inaccettabili nella trasmissione dei dati scientifici. Infatti, sono stati pubblicati dati su parametri diversi (outcomes) rispetto a quelli scelti ed indicati preliminarmente nel protocollo di studio.[232][233] Viene così dimostrata la disinformazione e manipolazione dei dati da parte della multinazionale.[234]

Un recente studio pubblicato dal: UK Cochrane Centre dimostra la non superiorità di gabapentin rispetto più collaudati farmaci nel dolore neuropatico.[235]

La letteratura scientifica che complessivamente mette in relazione il gabapentin negli usi off-label consta di 33 ricerche pubblicate[236]; di questi studi, 9 sono lavoro tipo review. La ricerca di Steinman: Characteristics and Impact of Drug Detailing for Gabapentin del 2007,[237] conclude sostenendo che: nel caso del gabapentin, analizzando il dettaglio delle visite dei rappresentanti (Informatori Scientifici del Farmaco) delle compagnie farmaceutiche spesso si osserva una promozione in indicazioni non approvate dalle autorità regolatorie; queste visite spesso hanno dato luogo ad un aumento delle prescrizioni dei medici nell’uso di gabapentin. Tuttavia, non è chiaro se questi risultati sono simili anche per altri farmaci di altre aziende, in parte perché questi dati sono nati come risultato di un’occasione unica concessa dalla causa contro la Parke-Davis (poi Pfizer).

Le conclusioni di questa vicenda possono essere descritte con le parole di due studi scientifici del 2006 e del 2010, rispettivamente pubblicati sulle riviste Annals of Internal Medicine e Med Care;
  1. Le attività tradizionalmente considerate indipendenti da intenti promozionali, quali l’educazione medica continua e la ricerca, sono state ampiamente utilizzate per promuovere il gabapentin. Occorrono, quindi, nuove strategie per assicurare una netta separazione tra attività scientifica e commerciale.[238]
  2. Il marketing farmaceutico può influenzare la prescrizione off-label dei farmaci, in particolare quando le opzioni farmacologiche sono limitate. L’evidenza di inefficacia e/o la cessazione di azioni promozionali di marketing, e una politica restrittiva del formulario possono alterare il comportamento del medico prescrittore privo di trattamenti farmacologici mirati. Questi risultati suggeriscono che sia l’informazione sia la politica, sono mezzi importanti per modificare il comportamento prescrittivo del medico curante.[239]

Caso legale Fam. Hartley Shearer vs Pfizer

La Pfizer Inc. il 4 aprile 2010 è stata condannata a rimborsare la Famiglia di Hartley Shearer del Massachusetts, con un risarcimento di 400.000 $; ciò perché è stato riconosciuto che l’uomo, che usava il Neurontin, è stato da esso indotto al suicidio.

La condanna è dovuta al fatto che la società farmaceutica aveva omesso di comunicare ai pazienti ed ai medici il rischio suicidario indotto dal Gabapentin (Neurontin).[231]

La situazione italiana

In Italia il gabapentin di Pfizer è registrato nel dolore neuropatico, mentre l’omologo gabapentin generico (farmaco equivalente) è registrato nella nevralgia post-erpetica. In un documento del 2004 scritto dal CeVEAS[240] della Regione Emilia-Romagna si mettono in dubbio le affermazioni a sostegno della validità del gabapentin e del suo derivato Pregabalin, in questa indicazione.[241]

Lipitor falsi Claims promozionali

Nell’ottobre 2002,[242] Pfizer e le sue controllate Warner-Lambert e Parke-Davis hanno pagato 49 milioni di dollari per risolvere le false affermazioni fatte e gli oneri legali per aver fraudolentemente evitato di pagare i rimborsi dovuti ai programmi sanitari statali e federali, omesso di indicare il miglior prezzo del proprio farmaco contro le ipercolesterolemie: Lipitor (atorvastatina).[243]

La Parke-Davis Labs, è una controllata di Warner-Lambert, che è stata successivamente acquisita da Pfizer nel 2000, presumibilmente avendo sovrastimato il miglior prezzo del Lipitor nel primo e secondo trimestre del 1999, nascondendo così 250.000 $ di sconti di cassa che sono stati dati per corrompere un cliente di una società che si occupa della gestione assicurativa della sanità (managed care) in Louisiana, in cambio di un più favorevole status sul formulario del farmaco nella stessa organizzazione di gestione dell’assistenza. Come parte della transazione, Pfizer ha anche stipulato un accordo di cinque anni di integrità aziendale con il Dipartimento di Salute e Servizi Umani Ufficio dell’Ispettore Generale per prevenire che simili violazioni si verifichino in futuro.[244]

Marketing illegale del Genotropin

Nel 2007,[245] la Pfizer e le controllate: Pharmacia and Upjohn Company, Inc., e la Pharmacia and Upjohn Company, LLC hanno pagato 34,7 milioni di $ per chiudere gli oneri derivanti dal marketing off-label di Genotropin (ormone della crescita).[246] 

La Pharmacia and Upjohn Company Inc. ha promosso in modo improprio il Genotropin tra il gennaio 2000 e il marzo 2003 per scopi anti-invecchiamento[247] (anche se bisogna dire che esistono numerosi studi che in effetti confermano che la somatotropina migliora l’apparato muscolo-scheletrico, le facoltà cognitive e l’apparato cardiocircolatorio), il miglioramento delle prestazioni atletiche e per un’attività di ringiovanimento; anche se sembra che i pazienti abbiano subito effetti negativi per la salute da tali usi off-label.[senza fonte] 

Il Genotropin è approvato dalla FDA solamente per il trattamento di bambini affetti da deficit di ormone della crescita-correlate, i pazienti pediatrici con la sindrome di Prader-Willi e negli adulti con deficit dell’ormone della crescita.

Sperimentazione illegale in Nigeria

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Vicenda legale di Kano in Nigeria e Trovafloxacina.

Uno dei casi più gravi riguarda la vicenda del farmaco trovafloxacina/alatrofloxacina che è stato ritirato dal mercato per gravi, imprevedibili e fatali effetti collaterali di tipo epatico (epatite fulminante); questa decisione in Europa è stata presa dal CPMP dell’Agenzia europea per i medicinali (EMEA) l’11 giugno 1999[248]. Esso è oggi commercializzato, con forti limitazioni d’uso[249][250], solamente in Canada e negli USA dalla Pfizer Inc. con il nome commerciale di: Trovan[251].

La Pfizer, detentrice del brevetto, a causa di una sperimentazione umana[252], fatta nel 1996 su dei bambini nigeriani ha determinato più di 200 tra decessi e gravi lesioni[253].

Per questo la multinazionale ha dovuto difendersi legalmente, nel 2001, dalle accuse mosse dal governo Nigeriano di sperimentazione illegale[254] con un trattamento crudele, inumano e degradante e sfruttamento dell’ignoranza dei genitori dei bambini morti[255].

Nel 2009 la Pfizer raggiunge un accordo con le autorità governative federali nigeriane della regione di Kano per il pagamento ai familiari delle vittime di una somma pari a 45 milioni di $ e 30 milioni di $ da devolvere in iniziative sanitarie; fermo restando una di una richiesta risarcimento di 6 mil. di $ pendente presso la corte di giustizia nazionale nigeriana[256]. Il 30 luglio 2009, la Pfizer dichiara spontaneamente di aver accettato di pagare 75 milioni di $ che il governo nigeriano ha chiesto per chiudere le accuse penali e civili per il caso Trovan.[257]

Nel luglio 2010 la Pfizer contesta una decisione che riguarda l’esclusione della stessa[258], con il trasferimento a Kano in Nigeria, dell’esecuzione del test del DNA per il riconoscimento dei parenti delle vittime da indennizzare[259].

Caso McClain vs Pfizer

Nel mese di aprile 2010,[260] una giuria federale del Connecticut ha condannato la Pfizer a risarcire, per un importo di 1,4 milioni di $, l’ex scienziata di Pfizer Becky McClain, che sosteneva di essere stata licenziata quando ha cercato di sollevare delle preoccupazioni gravi per la sicurezza dei luoghi di lavoro nel laboratorio di ingegneria genetica di Groton della società.[261] 

La McClain, una biologa molecolare, aveva denunziato l’azienda per i dispositivi di sicurezza difettosi hanno permesso ad un lentivirus pericoloso di infettare lei e alcuni suoi colleghi.[262] Del caso stigmatizzandolo si è anche occupato il paladino dei consumatori USA: Ralph Nader.[263]

Caso Blue Cross Blue Shield vs Pfizer

La Cassa Mutua di malattia: Blue Cross Blue Shield (CBVB) ha intentato una causa contro la Pfizer per aver commercializzano illegalmente i farmaci: Bextra, Geodon e Lyrica. La CVBB ha riportando che la Pfizer ha usato tangenti ed ha erroneamente convinto i medici a prescrivere i farmaci.[264][265] La rivista FiercePharma ha riferito che, non solo la casa farmaceutica ha consegnato materiali ingannevole sugli usi off-label, ma ha anche inviato medici ai Caraibi e pagato 2.000 $ di onorari in cambio del loro ascolto di lezioni su Bextra. Più di 5000 operatori sanitari di tutti gli Stati Uniti sono stati intrattenuti nel corso di riunioni alle Bahamas e alle Isole Vergini.[266]

Caso Rapamune di Wyeth

Il Rapamune A di Wyeth è stato presentato nel 2005, prima che questa fosse acquisita da Pfizer. La Wyeth venduto il farmaco in off-label, su target specifici di medici e di strutture mediche cercando i pazienti sottoposti a trapianto per passarli dai loro usuali farmaci antirigetto al Rapamune che è specifico ed è destinato solo ai trapiantati afro-americani. Secondo i denuncianti, Wyeth ha dato ai medici e gli ospedali, in cambio della prescrizione del farmaco, sovvenzioni, donazioni e altri soldi.[267][268]

Attualmente la Pfizer è indagata per questi abusi.[269][270]

Caso n. 1 Novo Nordisk vs Pfizer

La Novo Nordisk A/S, un’azienda farmaceutica danese focalizzata soprattutto nei farmaci del diabete, ha presentato il 1º agosto 2006 una denuncia contro Pfizer per una presunta violazione brevettuale.[271][272] Nella causa la Novo Nordisk A/S richiede sia un indennizzo compensativo e che inibitorio alla commercializzazione del farmaco concorrente, per violazione brevettuale.

La Novo ha chiesto, in un’ingiunzione preliminare urgente, di impedire il lancio dell’antidiabetico previsto da Pfizer per il settembre 2006. Il giudice federale del caso, tuttavia, sospende ogni decisione di misure cautelative fino al 4 dicembre 2006, quando è prevista l’udienza sul caso.[273] 

La Pfizer a sua difesa sostiene che la Novo vorrebbe negare l’accesso all’uso del antidiabetico Exubera, approvato dalla FDA solo per via inalatoria, perché questo interferirebbe pesantemente con il business farmaceutico della società Novo Nordisk.

Il 14 dicembre 2006 il giudice federale ha negato nell’ingiunzione preliminare la richiesta Novo Nordisk di sospendere le vendite di insulina inalatoria di Pfizer;[274] però la causa di infrazione brevettuale che la Novo Nordisk ha sollevato, tuttavia, non è stato respinta, e i ricorsi di Pfizer sono ancora pendenti. Le due case farmaceutiche sono ancora contrapposte in tribunale per i rispettivi brevetti sull’insulina per via inalatoria, questo processo potrebbe richiedere ancora tempo per definire la lite sulla violazione brevettuale.[275]

Caso n. 2 Pfizer vs Novo Nordisk

La Reuter il 27 settembre 2010 riporta che Novo Nordisk A/S ha comunicato che la Pfizer nel luglio scorso ha presentato una causa contro la Società in un tribunale britannico. Causa che ha come oggetto un brevetto relativo ad un sistema iniettivo sviluppato da Novo Nordisk. La Pfizer sostiene che il brevetto non è valido, mentre la Novo Nordisk A/S non è d’accordo. Il brevetto è una funzionalità di un sistema di dosaggio di una penna iniettiva, che può essere utilizzato per l’iniezione degli ormoni della crescita, dell’insulina e di altri farmaci.[276][277] Nella citazione la Pfizer sostiene che la tecnologia brevettata non risponde ai criteri di originalità e novità tecnologica, però, non cita se sta usando attualmente questa tecnologia; il brevetto della Novo Nordisk A/S scade nel 2026.[278]

Caso Pfizer vs New England Journal of Medicine

Nel gennaio 2008 la Pfizer[279] chiede ad un giudice di avere accesso a tutti i dati riservati delle sperimentazioni sul propri antinfiammatori COX2-inibitori: Celecoxib e Valdecoxib in possesso della prestigiosa rivista scientifica The New England Journal of Medicine. Ciò per difendere se stessa meglio nei contenziosi in essere per i suoi due farmaci. La rivista, che basa il suo prestigio sul giudizio indipendente dei suoi revisori peer-review, si rifiuta di consegnare i dati delle 11 sperimentazioni pubblicate e di altre non pubblicate, anche e soprattutto per non tradire l’impegno alla riservatezza con i suoi revisori. Il 13 marzo 2008 le parti sono convocate in tribunale, la rivista ha ribadito in quella sede la necessità della riservatezza per garantire l’indipendenza e l’autorevolezza del processo di revisione dei dati da pubblicare.

Il giudice Sorokin ribadisce con la sua sentenza che le riviste accademiche hanno il diritto alla stessa tutela della riservatezza editoriale dei giornalisti; ed inoltre la divulgazione di questi dati potrebbe nuocere non solo alla Rivista, ma anche alla “comunità medica e scientifica, e all’interesse pubblico.”[214]

Caso Serbia

La multinazionale nel 2012 è sotto inchiesta da parte della magistratura Serba che indaga l’esistenza di estremi penali che riguardano casi di corruzione verso operatori sanitari e funzionari statali da parte di filiali Pfizer in Serbia, Croazia, Bulgaria, Italia, Repubblica Ceca, Kazakistan, Russia e Cina, al fine di aumentare le vendite e le prescrizioni dei propri farmaci.[280] In particolare in Serbia è stato provata la corruzione di un medico per mezzo di un viaggio all’estero.[281]

Caso Marvecs Italia

In data 10 giugno 2013 la procura di Milano chiude le indagini riguardo alla cessione di rami di azienda dalla Pfizer e AstraZeneca alla Marvecs Service Srl,[282] fallita il 14 gennaio 2011,[283] società nei fatti rivelatasi un contenitore aziendale

«… privo dell’adeguata autonomia patrimoniale, delle capacità organizzative e della strategia di mercato idonea ad impiegare produttivamente la forza lavoro ceduta.»

(Bancarotta, chiuse indagini per 23, anche manager Pfizer Italia[284])
Sono coinvolti nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta della procura di Milano dei pubblici ministeri milanesi Gaetano Ruta e Luigi Orsi,[285] i dirigenti Pfizer: Silvio Mandelli e Martin Thomas del Cda insieme a dirigenti di Pharmacia Italia Emanuele Bariè, presidente e AD della stessa; Luigi La Corte, Fausto Massimino, Hans Sijbesma di Simesa; questi, insieme ai fratelli Danzo, Forrester, Magliano, Vacchini, e Golini di Marvecs.[286][287][288]

I lavoratori, soprattutto ISF, ceduti da Pfizer e Pharmacia sono stati 638 mentre quelli ceduti da Simesa ed AstraZeneca sono stati in totale 91.

L’accusa sostiene che la Marvecs ha omesso di versare importanti somme relative al TFR dei lavoratori e del loro fondo di categoria insieme ad imposte non versate; sostiene inoltre che, poco prima del fallimento, abbia distratto alcuni importanti marchi e beni aziendali.[289]

Rilevante il fatto che già in data 23 gennaio 2007 presso il Senato della Repubblica Italiana fosse stata fatta un’interrogazione riguardo alla situazione economica della Marvecs al momento dell’acquisizione dei lavoratori Pfizer, dove si rilevava la precarietà della condizione economica della stessa azienda e conseguentemente della futura tutela lavorativa dei lavoratori coinvolti nella cessione.[290] La vicenda, insieme ad altre simili, è stata oggetto di ulteriori interrogazioni parlamentari, nelle quali si sottolinea come la modalità di cessione di ramo di azienda è usata come artificio “in frode di legge”[291] per eludere il licenziamento collettivo, simulando apparentemente la continuità del rapporto di lavoro, quando in realtà le società acquirenti spesso falliscono anche perché al momento dell’acquisto dei lavoratori esse presentano bilanci in rosso.[292][293]

Il 7 gennaio 2014 i pubblico ministeri di Milano Gaetano Ruta e Luigi Orsi rinviano a giudizio manager e consiglieri o ex consiglieri di amministrazione delle multinazionali Pfizer e AstraZeneca con l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta.[294]

In data 28 01 2020 viene depositata nella Cancelleria del Tribunale di Milano – II sez. Penale la sentenza n. 1147/2020 del processo che riguarda le vicende del fallimento Marvecs. In questa sentenza vengono condannati D’Anzo Nicola e Francesco, rispettivamente a 6 anni e 6 mesi e 4 anni di reclusione; insieme a Forrester Peter Alan a 5 anni e 6 mesi, e Rollero Maurizio a 2 anni e 6 mesi di reclusione.

 

Fonti: Wikipedia; identitainsorgenti; 

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