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Un Europa a due marce nella connessione internet

Connessi o disconnessi?  Una corsa lenta e soprattutto non uniforme quella alla connettività in Europa 

La commissione europea, ha presentato lo scorso 9 marzo un progetto per il settore del digitale; il “Digital compass”, tale nuova iniziativa sottolinea l’importanza che che la connettività ha per l’Unione europea.

Gli obiettivi di connettività, che si è posta l’Unione europea nel piano Europa a banda larga per il 2025, sono piuttosto ambiziosi:

  • Connessione ad almeno 1 Gigabit al secondo (Gbps), per i soggetti più rilevanti dal punto di vista socio-economico (scuole, università, stazioni, aeroporti, imprese ad alto uso di risorse digitali, ecc.),
  • Copertura totale della rete 5G, in tutte le aree urbane e nelle principali vie di trasporto,
  • Accesso a una connettività, ad almeno 100 Megabit al secondo (Mbps), in tutte le case.

La Commissione europea, recentemente in una comunicazione, rivolta al Parlamento europeo e altre istituzioni comunitarie, si è data come obiettivo, la copertura totale della connessione ultra-veloce entro il 2030.

Pertanto circa il 20%, del bilancio europeo per il periodo 2021-2027, sarà dedicato al “digitale”. 

Le problematiche da affrontare, si riferiscono sia alla velocità (uno degli obiettivi europei sul digitale), sia alla problematica della più ampia diffusione, in tutti i paesi dell’Ue di connessione internet. Anche e soprattutto poiché in quest’ultimo anno, a causa del Covid, le abitudini dei cittadini sono cambiate notevolmente; per esempio è variata la percentuale, di lavoratori in smart-working o telelavoro, nella loro quotidianità lavorativa.

Quindi è importante analizzare il fenomeno della connessione internet, non solo dal punto di vista della velocità della connessione, ma anche di quali aree non sono raggiunte da internet. Per rendersi conto dello stato dello cose, è utile guardare la situazione regionale dei paesi, che ci offre uno spaccato profondamente differente rispetto alle medie nazionali.

Tocca il 36,6%, la media europea di lavoratori, che hanno lavorato a casa per la prima volta, con la pandemia.

Ma quale è la presenza di internet nei vari paesi dell’UE

Il primo paese di una certa dimensione , è la Spagna, che presenta una copertura dell’89% delle abitazioni (su scala nazionale) e del 51,9% nelle aree rurali. Tale elevato sviluppo, è stato determinato da investimenti di aziende private, aiutate attraverso ilPrograma de Extensión de la Banda” da finanziamenti pubblici (del Fondo europeo per lo sviluppo regionale, ERFD), le aziende hanno investito in infrastrutture, per raggiungere almeno 300 Mbps e fino a 1 Gbps.

Da notare che molti dei paesi che svettano a livello di copertura, hanno un’estensione territoriale piuttosto contenuta.

Analizziamo la quota di famiglie, raggiunte dalla connessione a 30 Mbps in Europa nel 2019

I Paesi nei quali risulta raggiunto l’obiettivo, della banda ad almeno 30 Mbps per tutti, sono Olanda e Malta, dove si arriva al 100%. Seguono Danimarca, Svezia, Lituania e Lussemburgo e a breve distanza Finlandia e Belgio. Anche l’obiettivo dell’Agenda digitale (connettività ad almeno 100 Mbps in tutte le case), presenta una situazione è abbastanza simile. Superano la soglia del 50% (secondo il test avviato) il Lussemburgo, Olanda e Svezia, ma a spiccare è la Danimarca con oltre il 91,9% delle città oltre la soglia dei 100 Mbps. 

Il nord della Francia, la Spagna centrale, la Danimarca, la Scandinavia e l’Islanda sono i paesi in cui la velocità di download è tra le più alte in Europa. Nel club di chi scarica in fretta rientra anche la Romania: a Bucarest la velocità media di scaricamento dati da Internet è pari a 154,23 Mbps. Il record positivo nella valle dell’Oise, una regione dell’Île-de-France, con una velocità media di download pari a 187,94 Mbps. Quello negativo nella prefettura di Gjirokastër, in Albania, dove si scarica ad appena 10,85 Mbps. L’Italia oscilla invece tra i 27,61 Mbps della provincia di Frosinone e i 122,45 di quella di Milano. In provincia di Roma, giusto per fare un confronto, si viaggia a 78,3 Mbps. in Italia dunque solo Milano insieme alle province di Palermo e Genova, viaggiano ad una velocità media superiore ai 100 Mbps. Per il resto, l’Italia si muove tra i già citati 27,61 Mbps di Frosinone e gli 88,6 di Cagliari.

Ma la Francia, malgrado i record di velocità, è anche la nazione che presenta le maggiori disuguaglianze. Si registrano infatti nell’Île-de-France i download più rapidi del continente, mentre nel dipartimento di Ardèche, (una zona a nord di Montpellier), la media è di 40,5 Mbps

Velocità ed utilizzo di internet nelle regioni italiane

In Italia nell’ultimo anno è stato registrato un incremento di velocità generale del 25% rispetto al 2019, con una velocità media nella penisola di 48 Mbit/s rispetto ai 38 Mbit/s dello scorso anno. Seppur parliamo di dati generali, alcune regioni sono migliorate più di altre, dove non mancano casi che hanno registrato una decrescita con una variazione negativa.

Nello specifico in cima alla classifica troviamo la regione Lazio, con una differenza di variazione rispetto allo scorso anno del +56%, seguita dalla Campania con +50%, in fondo alla lista risiedono Valle d’Aosta e Sardegna, con un decremento del -6% rispetto al 2019. Non subisce variazioni il Piemonte.

Per quanto riguarda la velocità di download guida la classifica la Campania con una media di 63 Mbit/s, seguita dalla Liguria con 62 Mbit/s, all’ultimo posto troviamo la Valle d’Aosta con solo 21 Mbit/s di velocità media.

Dati e classifica delle regioni completa: comandano Lazio e Campania, metà classifica per la Lombardia. Ultimi Valle d’Aosta e Sardegna

I dati della ricerca sono stati ricavati grazie agli utenti che hanno eseguito uno speed test per controllare la velocità della propria connessione, disponibile su SOStariffe.it.

L’analisi effettuata sulle regioni ha anche evidenziato quali utenti dispongono al giorno d’oggi di una connessione pari o superiore a 100 Mega in download. I dati ricavati hanno rivelato un passo in avanti nelle regioni Molise (+80%) e Trentino Alto Adige (+60%), rispetto allo scorso anno. A sorpresa diverse regioni hanno registrato un calo consistente degli utenti che dispongono una connessione da almeno 100 Mega. È il caso della Puglia (-25%) e ancora maglia nera per la Valle d’Aosta (-60%). Il dato nazionale ha comunque registrato un incremento del +22% in questa categoria.

Per un pieno utilizzo della rete occorre favorire l’apprendimento delle conoscenze tecnologiche.

Tra gli obiettivi del Digital compass, come già citato, vi è anche il raggiungimento di una quota dell’ 80% di cittadini europei che possiedono competenze digitali di base, un aspetto che viene rilevato dall’indicatore Desi. Sono ancora forti le divergenze tra regioni in termini di copertura; inoltre le distanze aumentano ulteriormente se se si considerano le persone che effettivamente dispongono di un accesso a internet. 

Tra gli stati europei con la maggiore divergenza digitale tra le proprie regioni, vi è l’Italia. Infatti la diffusione di internet divide il paese in due, influenzando probabilmente anche l’utilizzo che ne viene fatto.

Le famiglie connesse aumentano in tutte le regioni, ma il divario digitale rimane

Da una parte il nord del paese, ben fornito del servizio e dall’altra il sud, dove l’accesso a internet in alcuni territori è gravemente limitato. Una scissione che nel corso degli anni è in costante aumento. Nel 2010, nella regione più distante dalla media nazionale (52,5%), il Molise, la quota di famiglie con accesso a internet da casa era il 43,9%. Quasi 9 punti in meno della media nazionale, e a 14 punti dalla regione che allora aveva più famiglie connesse (il Lazio, 58,2%).

A quasi un decennio di distanza, nel 2019, la regione meno connessa (Calabria) ha una quota di famiglie con accesso a internet molto più alta: 67,3%. Ma il divario con la media nazionale è ancora di quasi 9 punti. E anche il ritardo rispetto alla regione più connessa (il Trentino Alto Adige, 81,1%) è rimasto quasi invariato: 13,8 punti percentuali. Le regioni del sud, seppur con netti miglioramenti, rimangono sempre al di sotto della media nazionale e si distanziano sempre di più dall’Italia centro-settentrionale. Per esempio, nonostante il Piemonte (73,5%) risulti al 2019 al di sotto della media nazionale, presenta comunque un dato superiore a quello di grandi regioni del sud come Calabria (67,3%) e Puglia (69,6%).

Occorre creare opportunità, per far acquisire ai Cittadini le competenze digitali di base

Come è emerso dai dati, avere delle infrastrutture più efficienti e molto diffuse sul territorio, diviene un’opportunità per i cittadini per acquisire le competenze digitali di base, un aspetto fondamentale anche nell’ottica degli obiettivi europei. In questo i paesi del nord Europa, risultano essere tra i primi, sia per l’efficienza delle connessioni che per le conoscenze dei cittadini. Diversamente invece, dai paesi del sud, che rimangono indietro in termini di innovazione e soprattutto hanno importanti divari tecnologici, tra le proprie regioni.

Per questo è importante investire nelle infrastrutture di rete, per migliorarne la velocità, anche attraverso i fondi del Digital compass. E “domani” utilizzare i fondi del Next generation eu, affinché i maggiori investimenti, consentano di accrescere le competenze digitali, dei cittadini.

Movimento CittadiniNelCuore

 

 

Photo: Christin Hume – Unsplash

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